Il sollevamento del suolo ai Campi Flegrei e l’intensa attività sismica mettono a dura prova la stabilità sociale e geologica della regione.
L’area dei Campi Flegrei, situata nei pressi di Napoli, sta affrontando una fase di intensa dinamica geologica che suscita crescenti preoccupazioni. Negli ultimi 18 mesi, il suolo si è sollevato di circa 29 centimetri, un fenomeno monitorato accuratamente dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Questo innalzamento, accompagnato da frequenti eventi sismici, causa significativi disagi sociali.
La pressione immobiliare e la gestione degli sfollati sono tra le principali difficoltà affrontate dalla popolazione locale. Mentre l’INGV tenta di rassicurare in merito a sviluppi immediati, la comunità locale, supportata anche dalla Chiesa, lancia appelli per evitare speculazioni sui prezzi degli immobili.

L’analisi dettagliata dell’innalzamento del suolo e dell’attività sismica registrata
I dati dell’INGV rivelano che, dal 20 gennaio 2024, il suolo dei Campi Flegrei si è innalzato di 29 centimetri. A partire da aprile 2025, il sollevamento procede a un ritmo medio di circa 15 millimetri al mese. Nella settimana tra il 16 e il 22 giugno, sono stati registrati 58 terremoti, con una magnitudo massima di 3.2, e un notevole sciame sismico ha prodotto 28 scosse nella zona di Pozzuoli. Nonostante queste evidenze, l’INGV assicura che non ci sono “variazioni significative” immediate, cercando di contenere le preoccupazioni della popolazione. Tuttavia, la situazione geologica resta sotto stretta osservazione.
Le ripercussioni sociali e l’appello del vescovo di Pozzuoli
L’innalzamento del suolo e i frequenti eventi sismici hanno un forte impatto sociale. La pressione immobiliare nella zona è in crescita, spingendo il vescovo di Pozzuoli, monsignor Carlo Villano, a lanciare un appello attraverso la Caritas diocesana. Si chiede ai proprietari di immobili di non aumentare i prezzi delle case, che già mostrano un trend al rialzo. Il vescovo sottolinea la necessità di essere “umani, comprensivi” verso chi vive un momento di grande disagio, facendo riferimento anche alle famiglie sfollate che faticano a trovare nuovi alloggi disponibili.
Interventi delle autorità locali e situazione degli sfollati
Il Comune di Napoli ha attivato misure di supporto per le famiglie colpite, come il contributo di autonoma sistemazione, di cui attualmente beneficiano 191 nuclei familiari. Questo contributo, previsto fino a dicembre 2026, aiuta le famiglie che si trovano senza casa dopo eventi come il terremoto del 13 marzo, che ha avuto una magnitudo di 4.6. Sono circa 56 le persone che, dopo essere state sfollate, hanno dovuto lasciare la sistemazione alberghiera. Una cinquantina di domande per il contributo sono ancora in fase di esame, evidenziando l’urgente necessità di risposte concrete e rapide da parte delle autorità per far fronte alle difficoltà crescenti.
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ultimo aggiornamento: 24 Giugno 2025 17:58